Nei secoli scorsi la castagna è stata l'alimento principale che ha garantito la sopravvivenza delle popolazioni dell'Appennino. Nel secondo dopoguerra cominciato il declino della tradizione della castanicoltura e della farina di castagne che poco a poco e stata sostituita dalle farine di grano e di mais. La perdita di importanza della coltivazione della castagna ha determinato l'abbandono delle specie più adatte per la produzione della farina e il conseguente abbandono delle strutture atte a produrla: dai mulini agli essiccatoi in pietra in cui si accendeva un fuoco di legno di castagno per più di un mese per essiccare le castagne disposte al piano superiore, i cosiddetti "metati".
Preparazione
1) Andate in montagna a respirare aria buona e a bere acqua di sorgente raccogliendo piacevolmente una buona quantità di castagne.
2) Mettile a bagno in acqua fredda e quando l'acqua inizia a bollire cuoci le castagne per 40 minuti.
3) Tirale fuori e prima che si raffreddino, pelale e lascia raffreddare completamente.
4) Metti il ricavato in forno a 160° per circa un'ora per farle essiccare e frulla il tutto.
Ora puoi darti da fare in cucina per preparare pane, necci, castagnaccio, manafregoli, polenta dolce, frittelle, gnocchi di patate e molto altro.