"Salut Lombardia!"

La Nazione Lombarda è uno stato secessionista creato da Paolo Sizzi, presidente ufficialmente dal 2023. Il 12 maggio 2023 Milano è proclamata capoluogo della Lombardia.

"La nostra capitale è Milano, una città che ha bisogno di una palingenesi ma che di certo rappresenta il cuore della nazione lombarda. Andrebbe disintossicata dai veleni tricolori, europeisti e cosmopoliti, nonché alleggerita dall’insostenibile peso migratorio, e tornerebbe grande"

Paolo Sizzi

Paolo Sizzi è un micronazionalista italiano. [1]

Biografia

Paolo Sizzi è nato venerdì 5 ottobre 1984, alle ore 10,25, presso la clinica di Ponte San Pietro (Bergamo). Terzo di tre figli, appartiene a una famiglia bergamasca dalla notte dei tempi e di estrazione rustica che lo ha allevato secondo dettami cattolici e tradizionalisti. Il ramo paterno è originario della Val di Scalve, mentre quello materno è originario dell'Isola, cioè di quel territorio incuneato tra i fiumi Adda a ovest e Brembo a est. La coscienza e l'orgoglio identitario, derivanti da un fortissimo senso di appartenenza, non abbandoneranno mai il giovane orobico, segnando indelebilmente il suo percorso ideologico-politico e portandolo ad un'entusiasta adesione al pensiero etnonazionalista.

Pur residente a Brembate di Sopra, come segno del destino, Sizzi frequentò l'asilo nido a Cerchiera, frazione di Pontida, a poca distanza dall'abbazia che, secondo la tradizione, fu sede del famoso giuramento, atto fondatore della la Lega Lombarda (7 aprile 1167). Ciò offre l'occasione per ribadire, ancora una volta, come la vera Lombardia sia tutto il nord della Repubblica Italiana, e non solo la regione artificiale del Pirellone; La Lombardia è la Padania medievale, grazie alla quale potevano dirsi longobardi sia a Vercelli che a Ferrara (Dante insegna) e sia a Bergamo che a Treviso. Del resto 'Piemonte' ed 'Emilia' non significano nulla, e il Triveneto (concetto risorgimentale), prima dell'espansione del veneto, parlava lombardo, come dimostrano il ladino e il friulano che gli sono affini. [2]

Educazione scolastica

Nella già citata località isolana, Brembate di Sopra, Sizzi crebbe e frequentò le vecchie scuole elementari e medie, rimanendo all'interno della parrocchia e dell'oratorio, da cui uscirà anche all'età di 25 anni. L'educazione impartita dalla famiglia ad Orobica è cattolico rigorosamente osservante, ma insieme a questo c'è spazio per una vigorosa consapevolezza identitaria che lo ancora saldamente al territorio bergamasco e lombardo, concretizzandosi, ad esempio, nell'uso quotidiano della lingua bergamasca, quasi l'unica lingua utilizzata in famiglia , con orgoglio. È suggestivo che Brembate Superiore si trovi a metà strada tra Sotto il Monte - paese natale di Roncalli - e la già citata Pontida, quasi come se ne subisse doppiamente l'influenza; d'altronde il giovanissimo Paolo maturò negli anni ruggenti della Lega Nord secessionista. Dopo le scuole medie, nel 1998, ecco il liceo a Bergamo, grafica pubblicitaria presso un istituto professionale. L'impatto con la realtà cittadina rappresenta un'esperienza spiazzante per il rustico germoglio brembatese; Sizzi deve fare i conti con un ambiente caratterizzato dal pluralismo (sia etnico - significativa presenza di etnici italiani e alcuni simboli alieni - sia ideologico) e dalle inevitabili conseguenze derivanti da un relativismo ormai prevalente tra la gioventù occidentale: blasfemia, libertinismo, immoralità, crisi di valori, progressismo, deviazioni varie, uso e abuso adolescenziale di bacco e tabacco (e non solo), manie di centro sociale, occupazioni/autogestione e così via. Inutile dire che questi 5 anni acuiranno il suo temperamento reazionario, portando a un’idiosincrasia per tutto ciò che sa di sinistra globalista e di libertarismo.

Conseguita la maturità scientifica nel 2003, Sizzi ha conseguito un certificato post-diploma in e-commerce, per perfezionare le sue conoscenze multimediali. Ma la vera svolta, insieme alle prime esperienze lavorative, arriva dall'iscrizione alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bergamo, coronando la sua passione umanistica, che si era attenuata negli anni precedenti a favore della sua vena grafica e artistica. Paolo si laureerà nel 2014 in Lettere, e nel 2017 conseguirà il master in Culture Moderne Comparate. Il periodo universitario coincide con la scoperta dell'etnonazionalismo, risalente al 2006; una rivoluzione ideologica e culturale nel mondo dottrinale orobico, l'inizio della personale saga lombarda. Proviamo a ripercorrerne le tappe salienti.

L’approccio all’etnonazionalismo

Nel 2006, come accennato, Sizzi si avvicina all'etnonazionalismo, grazie ai lavori di Federico Prati diffusi su internet da un forum völkisch della vecchia politica online; analogamente, cominciò ad appassionarsi all'antropologia fisica - quindi craniologia - e alla genetica delle popolazioni, scoprendo gli scritti antropologici di alcuni autori fondamentali come Coon, Biasutti, Sergi, Günther, von Eickstedt, Lundman, Deniker, Hooton, Angel, Baker e altri, e in seguito ai vari studi sulla genetica via via pubblicati su internet, a partire dal lavoro fondamentale di Cavalli-Sforza e dei suoi collaboratori. Biologia e razzismo giocano un ruolo fondamentale nel pensiero di Sizzi, perché se l'identitarismo non è etnoantropologico si riduce a flatus vocis, soprattutto alla luce della situazione "italiana" (cioè di un quadro pseudo-nazionale, data la sua estrema diversità).

Fronte Indipendente Lombardo e movimenti di Sizzi

Nello stesso anno Paolo scopre il Fronte Indipendente Lombardo, entità nata da fuoriusciti della Lega Nord in polemica con Bossi, e comincia ad interessarsi alla questione nazionale lombarda nella sua reale estensione etno-storica; l'etnonazionalismo lo distacca progressivamente dall'ambito reazionario e cattolico, in favore di una dimensione più intimamente legata alle origini e alle radici (anche spirituali) del Cisalpino. Due anni dopo aderisce alla FIL, entrando in contatto con diversi indipendentisti lombardi, tra cui il compianto Simone Riva. Fino al 2010 collaborerà con questi ultimi al progetto di un movimento lombardo coerente e radicale che – con loro – non verrà mai alla luce. Sizzi conosce invece Adalberto Roncari, con il quale stringe un sodalizio che porterà alla fondazione del Movimento Nazionalista Lombardo (2011) e della Grande Lombardia (2013).

Nel 2009 getta le basi del Lombardismo attraverso la creazione di alcuni blog. Il lombardismo è l'etnonazionalismo lombardo, ovviamente indipendentista, che rappresenta l'incontro fecondo tra la tendenza völkisch e l'identità cisalpina; inizialmente incarna anche una durissima polemica contro il cristianesimo, dopo che Sizzi decide di abbandonare la fede cattolica per sposare una linea culturalmente pagana e spiritualmente nativista, senza però aderire ad alcun credo specifico. Sono, infatti, gli anni dell'etno-razionalismo, connubio che porta il bergamasco a una visione fondamentalmente atea ma rispettosa dei culti tradizionali europei. Sempre nel 2009 Sizzi diventa membro del Senato accademico di Bergamo per la facoltà di Lettere e Filosofia, esperienza che lo espone alla progressiva inquisizione con conseguenti denunce per i contenuti caustici dei suoi blog. Da questa vicenda nasce il noto incidente giudiziario per reati di opinione: delitti contro il PdR e incitamento alla discriminazione razziale.

Come accennato, la fondazione della prima entità lombarda, il MNL, risale al 2011, e il campo d'azione era rappresentato dalla Lombardia etnica, cioè dal territorio nazionale lombardo racchiuso dal bacino del Padus (Insubria, Orobia, Emilia fino a Panaro, Piemonte); successivamente, nel 2013, il Movimento confluisce nella Grande Lombardia e si apre all'intero panorama storico della Lombardia, cioè alla Padania nella sua interezza. La riflessione di Sizzi, però, non si ferma qui, e nell'aprile 2014 Paolo decide la svolta: lascia GL e coniuga la rivendicazione etnica con l'idea di un federalismo italico, per cercare di non buttare via il bambino con l'acqua. sporco. Questa sorta di etnonazionalismo patriottico, in senso antico romano ma per niente statale/repubblicano, mira a recuperare la nobiltà dell'ideale panitaliano, senza però rinnegare quello prima lombardo ma adattandolo alla nuova esigenza. Per sette anni la linea di Sizzi sarà quindi etnofederale, italico-romana, lombarda e tuttavia sposata con un italianismo che voleva essere animato da un'ispirazione sacra ispirata alla terra di Saturno.

Tuttavia, questa esperienza, caratterizzata anche da alcuni anni di collaborazione con il consorzio EreticaMente, sarà destinata a concludersi nell'estate del 2021, sia per un rinnovato fervore lombardista di Paolo, desideroso di radicalità, sia per le riflessioni sviluppate nel alla luce dei più recenti studi di genetica delle popolazioni, che sottolineano non solo l’eterogeneità italiana (unica nel continente) ma anche i dati esotici, antichi e recenti che contraddistinguono l’Italia vera e propria, cioè la Penisola e la Sicilia. Così, per ragioni di coerenza, serietà e maturità, Sizzi abbandona l’italianismo, anche se etnofederale, e riabbraccia la causa lombarda ritornando alle primordiali posizioni etnonazionaliste in chiave pan-longobarda. Il blog da cui scrive nasce da questa riscoperta delle origini, conseguenza della chiusura del vecchio Il Sizzi, e questa volta non si tornerà indietro. L'unica differenza significativa, rispetto all'inizio del 2009, sta nella cessata ostilità nei confronti del cristianesimo cattolico (tradizionalista), nella ricerca di una convergenza tra lo spirito pagano e quello romano-cristiano dell'Europa.

Oggi

Paolo Sizzi attualmente non fa parte di alcun movimento o associazione (non chiaro), ma resta idealmente vicino alle posizioni di MNL e GL, entità da lui fondate. A prescindere dalla militanza, la testimonianza di Sizzi prosegue all'insegna del primo lombardismo, insistendo soprattutto sulla bontà del pan-longobardismo etnico; va da sé, però, che anche i restanti territori cisalpini sono parte integrante della propria idea di Lombardia, essendo storicamente ancorati alla dimensione padano-alpina e, quindi, gran lombarda. Non avrebbe senso, infatti, lasciare al loro destino la Liguria, le Romagne, il Veneziano, il Friuli, il Trentino e l'Alto Adige: devono partecipare anche loro all'assemblea lombarda, pur non rientrando nell'ambito strettamente etnico. Da notare che la diffusione delle idee di Sizzi è stata facilitata da alcune interviste (televisive e radiofoniche) e da alcune polemiche sui social animate anche da noti tromboni liberali; il regime cerca in tutti i modi di mettere in cattiva luce chi esce dal coro delle pecore belate antifasciste, ma così facendo dà loro visibilità e pubblicità.

"Per questo mi espongo con il mio nome, cognome e volto, nonostante tutto e tutti."

Oggi, insieme al suo lavoro, Sizzi porta avanti il suo impegno, soprattutto culturale, per rendere giustizia all'identità etnica e storica della Lombardia, dopo essersi adagiato sulle sue originarie posizioni etnonazionaliste. Auspica l'autoaffermazione di tutti i lombardi, e di conseguenza un'Europa delle (vere) nazioni libere da ogni giogo statalista (e sovranazionale) insensibili ai richiami del sangue, della terra e dello spirito.

"La cultura è fondamentale per riscoprire se stessi, e Orobico vuole insistere sulla bontà della battaglia identitaria, che viene prima di quella politica. Non è da escludere in futuro una nuova sfida lombardista in chiave associazionista, ma per il momento ciò che conta è non perdere di vista la dottrina völkisch di base, declinandola in senso etno-antropologico e spirituale; la battaglia culturale va condotta giorno dopo giorno, in nome dei valori più alti e nobili che animano uomini e donne desiderosi di una vera identità, e quindi di vera libertà."

Riferimenti esterni

Note

[1] https://micronations.wiki/wiki/Paolo_Sizzi

[2] https://lombarditas.com/2022/10/02/paolo-sizzi-una-biografia