Orania è una micronazione di circa 1500 abitanti, enclave del Sudafrica nella Provincia del Capo Settentrionale. Sorge sulle sponde del fiume Orange, nella regione semi-desertica del Karoo. È nata negli anni novanta come esperimento di micro-volkstaat (stato boero) autogovernato ed esclusivamente afrikaner. La terra su cui sorge Orania fu acquistata nel dicembre del 1990 da un gruppo di 40 famiglie afrikaner, attraverso una società appositamente fondata, la Vluyteskraal Aandeleblok ("comproprietari della fattoria dei fischietti").
Leader di questa comunità era Carel Boshoff, genero dell'ex primo ministro Hendrik Verwoerd (National Party). Boshoff e i suoi seguaci utilizzarono il terreno per fondare una comunità autonoma, esclusivamente afrikaner e idealmente indipendente. Questo avvenne pochi mesi dopo la scarcerazione di Nelson Mandela, che preannunciava l'imminente fine del regime dell'apartheid e le prime elezioni politiche multirazziali della storia del paese. La comunità ebbe quindi fin dalle origini caratteristiche separatiste. Ciononostante, Mandela visitò la comunità nel 1995, ed ebbe un amichevole colloquio con Betsie Verwoerd, vedova di Hendrik Verwoerd.
Orania può rappresentare l'estremo estremo di una linea di pensiero condivisa da un certo numero di afrikaner, discendenti dei boeri che si scontrarono con gli inglesi all'inizio del XX secolo e non riuscirono a stabilire uno stato indipendente. Ma solleva anche interrogativi sul futuro del Sudafrica, un tema di cui si è ampiamente discusso nei giorni successivi alla morte di Mandela: ovvero, con la scomparsa di un uomo che ha promosso la riconciliazione, come faranno comunità che per generazioni si sono viste attraverso prismi di pregiudizio e discriminazione ad avere speranza di andare avanti?
Mandela riconobbe l'importanza simbolica di Orania e ritenne che valesse la pena fare quella visita nel 1995 per incontrare i funzionari e spiegare la sua visione per il paese. Anche Jacob Zuma, seguente presidente del Sudafrica, ha fatto visita, nel 2010.
A partire dai 430 ettari acquistati per il primo insediamento, la Vluyteskraal Aandeleblok ha in seguito ampliato i propri possedimenti annettendo altri 2500 ettari di terreno agricolo. Allo stesso tempo, la popolazione è rapidamente aumentata, passando dalle iniziali 40 famiglie a oltre 500. La società di Orania è divenuta di conseguenza più strutturata; le famiglie più agiate (incluse quelle dei fondatori) abitano prevalentemente nel quartiere di Grootdorp (letteralmente, "grande città"), mentre l'afflusso di afrikaner più poveri ha dato vita a un sobborgo chiamato Kleingeluk ("piccola fortuna"), nel quale oggi abitano anche i dirigenti del Movimento Orania.
Princìpi
Nella visione dei suoi fondatori, lo scopo di Orania è quello di creare un luogo in cui preservare i valori tradizionali afrikaner. Prinsloo Potgieter, uno degli ex presidenti di Vluyteskraal Aandeleblok, ha descritto Orania come una risposta al fatto che
"La nostra cultura è oppressa, e ai nostri figli si fa il lavaggio del cervello affinché si abituino a parlare inglese."
Fra i valori della tradizione boera che hanno avuto maggiore influenza sull'organizzazione di Orania c'è quello di selfwerksaamheid, l'autosufficienza ottenuta attraverso l'operosità; esso è rappresentato anche dalla bandiera della comunità, in cui è effigiato un giovane afrikaner che si rimbocca le maniche.
Il sistema scolastico di Orania comprende due scuole: la Die Volkskool Orania ("scuola del popolo di Orania") e la Christelike Volks-Onderwys ("istruzione del popolo cristiano"). Pur seguendo i programmi di studi ufficiali previsti dal governo sudafricano, entrambe enfatizzano in modo particolare la storia boera e i valori della religione cristiana.
Accanto alla località di Orania esiste il Movimento Orania (Orania Beweging) con oltre 3.000 iscritti. Questi si impegnano per il rispetto delle minoranze in Sudafrica, siglando un accordo con la Comunità Xhosa, alla quale apparteneva anche l'ex-Presidente Nelson Mandela. Inoltre il Movimento Orania tiene i rapporti con altre minoranze autoctone in Africa e Europa.
Lingua
La lingua afrikaans deriva dal dialetto detto kaap-nederlands (nederlandese del Capo) che si sviluppò fra i coloni boeri e i lavoratori portati nella Colonia del Capo dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali tra il 1652 e il 1705. I boeri erano originari soprattutto delle Province Unite (gli odierni Paesi Bassi), sebbene vi fossero anche molti tedeschi, francesi e scozzesi. I lavoratori importati erano di origine malese; ad essi si aggiunsero inoltre molti boscimani e khoi.
L'afrikaans è quindi una lingua figlia dell'olandese con prestiti di lingue africane e non. Il nome di olandese del Capo, termine usato anche per riferirsi collettivamente ai primi coloni del Capo, o "Kitchen Dutch" (termine spregiativo usato per riferirsi alla neonata lingua afrikaans). Tuttavia è anche descritto come una lingua creola o parzialmente creolizzata. In ultima analisi, il termine "afrikaans" deriva dall'olandese "Afrikaans-Hollands", che significa "olandese africano". È la prima lingua della maggior parte degli Afrikaner e dei Coloureds dell'Africa australe.
Una ricerca di J.A. Heese stima che nel 1807 il 36,8% della popolazione che parlava l'afrikaans fosse di origine olandese, il 35% tedesca, il 14,6% francese e il 7,2% non-bianca. Il termine afrikaans corrisponde alla traduzione nederlandese di africano: infatti il nome della lingua afrikaans in nederlandese è zuid-afrikaans, ovvero "sudafricano". L'afrikaans fu infatti considerato un dialetto nederlandese fino all'inizio del XX secolo, quando fu riconosciuto come una lingua distinta: le sue particolarità grammaticali quali ad esempio la mancanza quasi totale di coniugazione del verbo e dell'imperfetto, la negazione doppia e un solo genere grammaticale, ne fanno una lingua a sé stante.
Economia
La principale attività economica di Orania è l'agricoltura; si coltivano in particolare noci pecan. Il turismo ha avuto un rapido sviluppo negli ultimi anni, con la realizzazione di un complesso di alberghi di lusso e centri benessere sulle sponde del fiume Orange. Nel 2009 è nato un tour operator locale chiamato Orania Toere ("Viaggi Orania").
Valuta Autonoma
L'aspirazione indipendentista di Orania si riflette nel suo sistema economico. La banca locale, chiamata Orania Spaar-en Kredietkoöperatief ("Cooperativa di Risparmio e Credito di Orania") ha creato nell'aprile del 2004 una valuta complementare locale, chiamata "Ora", basata su un sistema di buoni sconto per gli acquisti presso le attività commerciali di Orania. La stessa banca ha iniziato in seguito a emettere libretti di assegni in questa valuta.
In pratica si tratta di un buono o un token in stile moneta cartacea. È utilizzato all'interno di Orania come un modo per promuovere l'economia locale e incoraggiare la crescita e l'ulteriore autosostenibilità. Gli utenti dell'Ora hanno diritto a sconti attualmente come incentivo a farne uso.
Come valuta cartacea in un microstato indipendente, tuttavia, l'Ora ha costi di stampa e trasferimento della valuta che ne ostacolano l'accettazione e la crescita.
I leader di Orania credono che se possono davvero diventare completamente digitali con la loro valuta, saranno in grado di dare impulso alla loro valuta e alla loro economia, con enormi benefici sia per la popolazione che per lo "stato".
E-Ora
Mentre l'Ora non è neanche lontanamente uguale al Dollaro, o al Rand sudafricano per quella materia - attualmente accessibile per il commercio presso la cosiddetta banca di riserva in cambio di un Rand a uno a uno - nemmeno l'E-Ora è esattamente come il Bitcoin.
L'idea è che l'E-Ora alla fine sostituirà la valuta fiat attualmente in circolazione e il caso di studio economico che potrebbe presentare sarebbe una preziosa lezione di economia digitale.
Secondo Dawie Roodt, capo economista dell'Efficient Group, una società di consulenza finanziaria che spera di aiutare la città a ridurre i costi di transazione del giornale Oora:
Quello che intendiamo fare è digitalizzare l'ora fisica esistente e sostituirla con una elettronica, […] Se è possibile ridurre il costo della transazione, è possibile aumentare sostanzialmente l'attività economica.
L'economia moderna in una società all'indietro
Le valute virtuali, come il denaro immagazzinato nei servizi bancari online, sono la norma per alcuni dei membri più giovani della popolazione di Orania, quindi l'idea di passare a una valuta completamente digitale sembra avere senso.
James Kemp, 35 anni del Movimento Orania, ha spiegato:
Sono un ragazzo giovane, sono abituato a fare principalmente online banking e ai vantaggi che ne derivano. Quindi, se posso andare oltre e costruire la mia economia con quello, lo accolgo sicuramente con favore.
Bitcoin sembra essere il faro su cui E-Ora di Orania cercherà di emulare poiché Roodt ha già alluso alla valuta digitale come leader in questo spazio.
Cosa succede se una città diventa completamente digitale?
La convinzione è che se la carta moneta viene completamente rimossa da un paese, da una città, forse anche da un paese e dall'intero pianeta, ci sarà una spinta all'economia in quanto le commissioni di transazione, così come quelle coinvolte nel conio e nella stampa di denaro, aumenteranno essere nullo.
Così, Orania diventa un caso di studio interessante per gli economisti digitali in quanto possono vedere, a livello micro, cosa succede in un'economia quando la carta moneta non esiste più.
Ci sono già stati casi di microstati che si sono costituiti autonomamente e quindi hanno adottato valute digitali. Liberland, sulla sponda occidentale del Danubio, tra Croazia e Serbia, ha adottato Bitcoin come una delle valute che avrebbe accettato nelle sue tre miglia quadrate di terra.
Controversie
La questione dell'autogoverno di Orania, e della sua indipendenza dalle autorità centrali sudafricane, è ancora aperta. Il 4 luglio del 2007 l'amministrazione della Provincia del Capo Settentrionale ha accettato di prendere in considerazione le richieste di Orania, a patto che esse siano discusse a tutti i livelli amministrativi e non solo a quello provinciale.
Dal punto di vista legale non si sentono fuorilegge. I cittadini di Orania invocano l’articolo 235 della Costituzione, che riconosce «il diritto all’autodeterminazione di ogni comunità con una propria cultura e lingua». E infatti le autorità sudafricane non solo non si sono opposte alla presenza di Orania, ma hanno indennizzato alcune famiglie di colore che vantavano diritti su quelle terre.
Causa legale
Nel novembre del 2005, circa 60 famiglie di colore (cape coloured) si sono unite per intraprendere un'azione legale contro Orania, sostenendo di aver abitato sul terreno acquistato dalla Vluyteskraal Aandeleblok dal 1965 al 1991, e di essere stati allontanati con la forza. La disputa si è conclusa nel 2006, quando il governo sudafricano ha deciso di pagare alle 60 famiglie un indennizzo di circa 3 milioni di rand (300.000 euro).
Radio pirata
Sempre nel 2005, l'autorità per le telecomunicazioni sudafricana (Independent Communications Authority of South Africa) ha ordinato la chiusura della stazione radio di Orania "Radio Club 100", che operava senza licenza ed era accusata di trasmettere propaganda separatista etnica. I gestori della radio hanno declinato le accuse, sostenendo che la radio aveva solo lo scopo di informare la popolazione di Orania su eventi sociali locali; nel 2009 il governo ha infine concesso la licenza alla radio, che ha ricominciato a trasmettere.
Nazionalismo Boero
Si definisce minoranza un gruppo sociale che, in una data società non costituisce una realtà maggioritaria. Vi sono dei criteri oggettivi stabiliti nelle diverse sedi internazionali con appositi trattati internazionali in base ai quali un insieme di individui è identificabile come gruppo di minoranza se condivide un'identità culturale, etnica, religiosa, linguistica e/o di genere, un orientamento sessuale, una condizione psicofisica o una disabilità. Tale identificazione, spesso soggetta a problematiche di tipo socio-politico ed economico, è considerata particolarmente importante per garantirne diritti e tutele.
I boeri si sentono a tutti gli effetti africani, in quanto la loro nazione e la loro cultura si sono formate in Africa, e hanno sempre sfuggito il colonialismo (nederlandese prima, britannico poi) per cercare la libertà. Tutto questo al contrario degli afrikaner bianchi non-boeri. Per questo i nazionalisti boeri si sentono l'unico "volk" (l'unica nazione "bianca" nativa africana), e per loro il termine "volkstaat" è sinonimo di "Boerestaat".
L'identità boera fu quasi cancellata dalla propaganda afrikaner della Repubblica Sud Africana, per cui tutti i bianchi dell'Africa del sud dovevano sentirsi parte di un'unica nazione. La storia boera, invece di essere considerata nella sua specificità come genesi di una nazione specifica, iniziò ad essere utilizzata come parte di un insieme molto più grande, che comprendeva anche gli Olandesi del Capo, i britannici dell'Africa del sud e, più in generale, tutti i bianchi residenti in loco. Il sentimento nazionalista boero iniziò a risorgere verso la fine degli anni '70, soprattutto in seguito all'uscita del libro Boerestaat, di Robert van Tonder.
L'Accordo sull'autodeterminazione afrikaner è stato firmato il 23 aprile 1994 a Pretoria, quattro giorni prima delle prime elezioni generali multirazziali del Sudafrica.
Con l'accordo il Freedom Front ha ottenuto le sue possibilità per affrontare l'autodeterminazione afrikaner dopo le elezioni generali del 27 aprile 1994. L'ANC ha assicurato la partecipazione degli afrikaner conservatori alle stesse elezioni generali, evitando un colpo di stato da parte degli afrikaner conservatori e aggiungendo legittimità a quelle elezioni generali.
Sito governativo: www.orania.co.za